La Procura di Palermo chiude le indagini sulla vicenda che ha riguardato l’onorevole Occhionero

Non ha fatto una bella figura la deputata molisana Giuseppina Occhionero, eletta nelle fila di Liberi e Uguali ed oggi nella compagine di Matteo Renzi, Italia Viva.

Qualche tempo fa è finita nelle cronache nazionali per una vicenda che è iniziata con l’arresto di tal Antonello Nicosia, che è stato suo stretto collaboratore alla Camera dei Deputati.

Le indagini, che hanno toccato anche la parlamentare molisana, di fatto hanno riguardato soprattutto una eventuale vicinanza con le cosche mafiose, vicinanza attivata tramite le visite nelle carceri, dove Nicosia sembra avesse l’opportunità di incontrare alcuni personaggi appartenenti alla mafia ed eventualmente, da provetto messaggero, costruire alcuni meccanismi di comunicazione tra l’interno e l’esterno degli Istituti di Pena.

L’onorevole Occhionero è stata ascoltata più volte dalle istituzioni giudiziarie ed anche dalla Commissione Antimafia, incontri che dovevano essere chiarificatori ma che non hanno mai chiarito del tutto i rapporti ed anzi hanno mostrato una sorta di estrema leggerezza, da parte della parlamentare, soprattutto nella scelta di una persona non proprio irreprensibile, visto anche una condanna definitiva a dieci anni per traffico di droga.

Arriva adesso la chiusura delle indagini da parte della Procura della Repubblica di Palermo, che rimanda agli atti ufficiali ogni risultanza, consegnando ai diversi livelli della Magistratura le eventuali e successive procedure.

La parlamentare molisana sarà chiamata comunque a dare spiegazioni al Popolo Italiano, naturalmente dopo la richiesta dei Magistrati e la concessione a procedere da parte dei parlamentari, almeno negli ambiti del suo mandato, se non nelle aule giudiziarie,  con i suoi elettori e con i cittadini.

Ma questo, in rispetto delle leggi e dell’educazione,  siamo sicuri che lo farà.

 

 

 

 

 

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