La pulizia, la civiltà e il rispetto non abitano la Pineta di Campomarino

Non è un cartello uscito da una tipografia, quello affisso con lo scotch su un albero, è una sorta di grido di dolore, poche parole su un foglio di quaderno, scritto e firmato dai “cittadini tutti”, dove si chiede l’attenzione, un impegno concreto ad intervenire, rivolgendosi direttamente alla massima istituzione locale: “Sindaco, vogliamo le pinete pulite”.

Parliamo della Pineta di Campomarino, quella che, l’anno scorso, è stata in parte distrutta dal fuoco, la stessa che oggi, come indubbiamente nel passato, è prigioniera di un grande abbandono e di un degrado davvero indecente.

La colpa è un po’ di tutti, si parte dal pochissimo senso civico da parte di tanti villeggianti, anche di alcuni residenti, ma soprattutto dai mancati interventi a tutela dell’ambiente di chi amministra, di chi dovrebbe muovere quei sistemi organizzativi per salvaguardare, proteggere e magari conservare e valorizzare l’importante sito.

Troviamo di tutto, sono anni che non accade niente di buono in questo luogo, ma anzi arriva a peggiorare: rifiuti ovunque, a sacchi interi, ma anche residui di bivacchi buttati a sporcare interi pezzi di terreno, alberi e piante cadute, estirpate dagli eventi atmosferici, rami e sterpaglie, immagini che davvero urtano la sensibilità di quei cittadini attenti all’ambiente e ai luoghi.

Una situazione davvero che sottolinea lo stato di degrado, quasi un monumento all’inciviltà, in netto contrasto con quanto recitano i cartelli, fatti apporre dall’Assessorato regionale all’Agricoltura, all’indomani del fuoco distruttore.

Si legge “Aiutaci a difendere la natura …”, ma guardandosi attorno è davvero evidente che è solo uno slogan, evidentemente inutile e per nulla efficace.