“Le contraddizioni circa le competenze Stato-Regioni in materia scolastica sono appariscenti. Un magma su cui per anni si è insistito senza trovare una vera “via di uscita”, tanto che non c’è oggi neppure una “porta di sicurezza”, sotto il bombardamento dei ricorsi amministrativi ai tempi della pandemia. E ciò accade in materia scolastica come in altri comparti”.
Inizia con queste parole la nota con la quale si esprimono tutte quelle persone, docenti, studenti, cittadini, che, a Campobasso, si sono ritrovate a condividere l’iniziativa “Lanterne e Grembiulini”.
Affermano che hanno constatato come il Governo abbia fatto davvero poco per assicurare il funzionamento della scuola in presenza, così come poco e nulla fece a marzo scorso per il funzionamento della didattica a distanza; Per questo sentono di rimarcare l’incapacità di ascolto delle Istituzioni centrali e locali, le quali, a titolo vario, sono preposte a garantire il diritto alla istruzione e il diritto alla salute.
Ritengono davvero non si possa che accogliere e esternare il profondo senso di disorientamento, di precarietà e di sfiducia di tanta parte del personale docente e ata, degli studenti e dei loro genitori.
Tanta la retorica, in estate, delle scuole aperte, dei trasporti potenziati, delle protezioni, tante le prospettive, per giungere ad un sistema complessivo, problematico e inadeguato, che la pandemia ha evidenziato, cosa avvenuta anche con la sanità re con altri settori.
Anni di tagli alle risorse, riforme sbagliatissime, scelte incomprensibili e realizzazioni rollate come castelli di carte.
La chiusura della nota è colma di amarezza:
“ne riparleremo, se ne riparlerà. Nel frattempo continueremo a lavorare in tavoli mirati, oggi e per il futuro prossimo”.