Rischio desertificazione entro il 2100 per il Centro Sud Italia a causa di potenziali siccità di lungo corso, con conseguenze negative sulle campagne e sulla produzione di energia da idroelettrico. Questo emerge da una ricerca dell’ateneo abruzzese D’Annunzio che ha analizzato le portate dei fiumi, le precipitazioni e le temperature da 40 anni fa ad oggi, per determinare le variazioni ed avere una base per studiare i cambiamenti che ci aspettano nei decenni a venire.
Tra i fiumi lo studio si è concentrato su quello dell’Aterno-Pescara, essendo con i suoi 152 Km il più importante per lunghezza con un bacino idrografico di oltre 3 mila km quadrati. I risultati della ricerca universitaria indicano un aumento della temperatura in tutta la Penisola, accompagnato da una diminuzione delle piogge e della portata dei fiumi ovunque.
In merito alle precipitazioni si passerà da circa 800 millimetri l’anno del 1985 a 693 nel 2050, fino a scendere a 611 millimetri nel 2100. Le analisi hanno anche effettuato rilievi degli indici di siccità e i risultati mostrano potenziali climi asciutti futuri gravi e prolungati: assenza di precipitazioni che potrebbero durare, Molise compreso, tra 100 e 160 mesi e siccità idrologiche superiori a 10 anni.