Alom è arrivato in Italia, ancora minorenne, nel 2011, con una barca, dalla Libia. Aveva lasciato il Bangladesch, sua terra d’origine, un anno prima, per trovare un futuro migliore. Ma la guerra civile nello stato Nordafricano lo ha portato a fuggire. Dopo tre giorni in mare, senza cibo ed acqua, tra mille difficoltà, con compagni che hanno anche perso la vita, è approdato in Sicilia. Dall’isola a Benevento, fino a giungere in Molise, a Gambatesa, dove nel tempo è stato apprezzato per la sua gentilezza e la sua bontà. Nel piccolo centro ha conosciuto una famiglia che lo ha accolto, trattato come un figlio, dandogli l’opportunità di riscattarsi. Ciò che Alom ha sempre sognato. Compiuti i 18 anni ha ottenuto un primo lavoro, ha seguito dei corsi per impare la lingua italiana, ha conseguito la licenza media. Ha frequentato l’istituto agrario di Campobasso ed infine l’Università degli studi del Molise. Oggi racconta della sua laurea, in scienze della politica e dell’amministrazione, un traguardo desiderato raggiunto non senza qualche difficoltà. Una laurea diritto dell’immigrazione. Un elaborato che ha toccato temi importanti, compreso quello dei minori stranieri non accompagnati.