La riapertura di una sala operatoria al San Francesco Caracciolo di Agnone non tranquillizza i residenti della parte più montana e difficile della provincia di Isernia.
C’è bisogno di lavorare a livello politico per riaprire la sala operatoria più grande del nosocomio agnonese e riattivare la chirurgia giornaliera.
La riapertura della sala operatoria C dell’ospedale Caracciolo per una volta a settimana è solo un piccolo risultato per una struttura sanitaria che serve un bacino di utenza di oltre 30 mila abitanti tra Molise e Abruzzo. L’Azienda Sanitaria, denuncia l’esponente del Movimento 5 Stelle Andrea Greco, continua i tagli al Laboratorio Analisi dell’unico presidio riconosciuto di “area particolarmente disagiata”.
Attualmente il Caracciolo è senza una Tac, privo di ambulatori e alle prese con la carenza di medici e infermieri. Le massime istituzioni regionali devono restituire una sanità pubblica dignitosa ad una popolazione che da troppo tempo paga sulla propria pelle decisioni incomprensibili; gli anziani e le classi più deboli sono quelli più penalizzati.