Hanno chiesto una semplificazione in materia dei crediti edilizi, gli amministratori dell’Anci, l’Associazione Nazionale Comuni Italiani.
Una pressione al Governo del Paese, che ha prodotto, attraverso il Decreto Legge denominato Aiuti bis una serie di risposte positive.
Per quanto riguarda i crediti bloccati antecedenti al novembre 2021, che è la data in cui è stata applicata la stretta, possono essere sbloccati procurandosi, adesso per allora, tutte le documentazioni necessarie, come anche le debite perizie, il tutto non deducibile tra le spese del 110 per cento.
E’ stato, inoltre, accolto un ordine del giorno che impone al Governo di far modificare una circolare dell’Agenzia delle Entrate, che valuta irregolare l’uso dei bonus per appartamenti “piccoli” e se i proprietari hanno un basso reddito o immobili di scarso valore rispetto all’intervento necessario.
Il percorso è assolutamente da riorganizzare, anche perché i dati parlano, aggiornati al 31 agosto, con il report dell’ENEA, dei bonus edilizi, come un totale di investimenti ammessi alla detrazione che sono pari a 43 miliardi di euro, con un onere per lo stato di oltre 47 miliardi, distribuiti su quattro annualità.
Intanto il giudizio espresso dagli amministratori è stato molto severo, perché hanno ritenuto e ritengono che è inammissibile che lo Stato realizzi un risparmio pubblico a danno delle imprese e delle famiglie meno abbienti, che sono impedite nel cedere i crediti.