“Alla vigilia di decisioni importanti per la politica italiana, non possiamo estraniarci da considerazioni che ci riguardano, poiché ci rendiamo conto che l’economia non può aspettare i tempi della politica”.
Così esordisce, in un documento, il Segretario della CISL Poste di Abruzzo e Molise, Antonio D’Alessandro, che però, in questo preciso momento, non torna sulle problematiche dei dipendenti di Poste Italiane, ma ritiene di dover intervenire sulle situazioni complessive, che ci vedono comunque influenzati dagli impegni e dalle azioni di chi gestisce le sorti del Paese.
La sua preoccupazione è autentica, riferendosi all’attuale situazione economica, che è oggi assai problematica se non drammatica e che già a settembre, con la cosiddetta ripresa, rischia grosso e cioè di esplodere in tutta la gravità.
Tutto perché “questo stato di cose in sospeso” – come afferma – “rischia di diventare esplosivo dal punto di vista della produzione industriale e della tenuta dei posti di lavoro”.
D’Alessandro entra in merito alle questioni molisane e dunque presenta l’ulteriore preoccupazione, che lega alla vitale necessità di vedere alcune prese di posizioni che siano dure e coraggiose, che vadano oltre le mere appartenenze politiche e siano indirizzate a portare soluzioni, soprattutto per quelle tante famiglie che vivono oggi stati reali di sofferenza, come quelle che sono appese alle concessioni degli oboli per la mobilità in deroga o che attendono sviluppi positivi della situazione della GAM, ferma da troppo tempo al tavolo ministeriale.
In pratica il segretario Cisl sente la necessità di una programmazione complessiva delle azioni e una sorta di calendario per affrontare i singoli temi da trattare, per agire su ogni momento critico e trovare le soluzioni adeguate, quelle indirizzate a superare “le criticità aziendali che coinvolgono le società partecipate, le piccole e medie imprese e le intere filiere produttive regionali”.