Le amministrazioni di Campomarino e Portocannone dicono no al progetto eolico

Entro il 2030 l’Italia potrebbe essere in grado di aggiungere 70 GigaWatt di potenza da fotovoltaico ed eolico, ma gli strumenti predisposti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sembrano essere insufficienti.

Gli  ostacoli burocratici non sono però i soli a mettere a rischio questa visione, nel BelPaese infatti manca una strategia per creare una nuova filiera di imprese, si lascia troppo al mercato e gli incentivi sono deboli per poter parlare di vere politiche di sviluppo.

Anche sul fronte politico d’altronde la questione appare delicata, con le Regioni e i Comuni in alcuni casi pronti a dar manforte alla componente sociale dell’area ambientalista che guarda con poco entusiasmo alla soluzione eolico per produrre energia pulita.

In molise ad esempio la prova di forza per mettere un freno allo sviluppo delle pale – che non piacciono perchè troppo invasive per il paesaggio –   passa anche dall’ area istituzionale: il consiglio comunale di Portocannone infatti ha votato all’unanimità contro il progetto Eolico Campomarino, che dovrebbe sorgere proprio tra i due centri abitati.

Il progetto prevede la realizzazione di 5 aerogeneratori di 6 Megawatt ciascuno, da installare nel territorio comunale di Campomarino e alcune opere di connessione alla rete nazionale che invece dovrebbero sorgere sul terreno di competenza dell’amministrazione di Portocannone.

Durante il consiglio comunale sono emerse dalle relazioni alcune criticità: secondo i tecnici del comune infatti gli interventi sarebbero troppo lesivi per l’ambiente e per il legittimo interesse dei comuni confinanti.

Una decisione che non può che generare un braccio di ferro con la Regione Molise, dato che L’Arpa ha invece  dichiarato  l’assenza di possibili danni ambientali. 

Nel frattempo però arriva anche il no unanime dell’amministrazione di Campomarino –  che da manforte alla decisione di Portocannone –  è che fa ancora una volta leva sulle criticità di natura tecnica emerse dalle relazioni che denunciano danni a livello economico e sociale.

Qualunque sia la visione puramente personale sulla questione eolico l’obiettivo ora è quello di trovare una sintesi – che coinvolga istituzioni e società civile organizzata delle opposte fazioni –  per trovare una soluzione che non rischi di compromettere il piano energetico nazionale ma che tenga anche conto delle esigenze del territorio.

Comments are closed.