Le attività sportive promuovono modelli di legalità e inclusione sociale tra le persone. Il recente bando nazionale che riguarda il piano di ripresa e resilienza per lo sport prevede finanziamenti pari a 538 milioni di euro da nord a sud della Penisola, ma ha escluso clamorosamente i Comuni al di sotto dei 50mila abitanti. Hanno i requisiti per presentare domanda di ammissione alle risorse del governo appena 140 realtà su quasi 8 mila città italiane.
In ambito locale il partito di Noi di Centro è intervenuto sostenendo, al contrario, la necessità di operare sull’intero territorio per la funzione di inclusione sociale che viene affidata e riconosciuta alla pratica motoria sin dalla più giovane età. Nel Paese, Molise incluso, stiamo assistendo a minori che si rendono responsabili di azioni di microcriminalità nei quartieri a rischio.
Arginare questi fenomeni delittuosi è possibile anche attraverso la diffusione di una maggiore cultura dello sport e di spazi pubblici da dedicare ai giovani per potersi esprimere liberamente e in maniera sana. Occorrono quindi più corposi stanziamenti di contributi dallo Stato finalizzati al potenziamento e alla nascita di nuove strutture sportive, in modo particolare nelle piccole realtà come quelle che insistono nelle province di Campobasso e Isernia.