E’ stata una vera e propria separazione in casa, una sorta di “Guerra dei Roses”, che dal grande amore iniziale ha portato all’ orrore dei colpi bassi e delle contrapposizioni.
Questo e tanto altro è accaduto nel corso delle elezioni per la scelta del nuovo Presidente della Provincia di Isernia, quando i Consiglieri provinciali uscenti, i Sindaci ed i consiglieri dei 52 Comuni del territorio hanno partecipato, chi più chi meno, alla competizione elettorale, patteggiando per l’uno o per l’altro concorrente alla vittoria finale.
Due infatti i nomi, entrambi provenienti dallo stesso schieramento politico, quello del centrodestra, con naturalmente sponsorizzazioni differenti, l’uno, Felice Ianiro, dall’insieme del Governo regionale , con Vincenzo Niro, Salvatore Micone, ma anche sostenuto dall’ europarlamentare Aldo Patriciello, l’altro, Alfredo Ricci, da Michele Iorio.
Bene, i risultati, per certi versi sorprendenti, hanno decretato la vittoria di quel candidato sulla carta più debole, più in difficoltà visto il parterre dei sostenitori.
Dunque Alfredo Ricci è il nuovo Presidente della provincia di Isernia .
Oggi incassa subito le congratulazioni dell’onorevole Patriciello, che sottolinea come “l’Ente provinciale deve recuperare quel ruolo di centralità politica necessario per essere un punto di raccordo tra le varie istituzioni”, in effetti una sorta di biglietto di auguri, assolutamente formale.
Ricci ottiene ufficialmente anche la stima e l’amicizia di Leontina Lanciano, che è Garante regionale dei Diritti della Persona e che si dichiara pronta a collaborare per le iniziative importanti per i cittadini.
Ma è Michele Iorio il politico più schietto e il meno formale di tutti.
L’ex Presidente della Regione Molise, che è stato il più importante sostenitore del Sindaco di Venafro e che aveva sottolineato l’esigenza di un candidato unico, ha optato per un atteggiamento di critica verso il Governo regionale, capitanato dal Presidente Toma.
“La linea “ – afferma Iorio – “dettata da coloro che hanno inteso la politica solo come un contenitore in cui accrescere il loro potere, è stata punita dagli amministratori locali, che non hanno visto speranze e segnali per un futuro vivibile”.
Dunque è molto critico sull’operato di chi oggi governa il Molise, e ricorda che questa dell’elezione di Ricci, dopo la sconfitta al Comune di Campobasso, è la seconda bocciatura per il Presidente Toma ed i suoi, i quali a questo punto dovrebbero ben riflettere e correggere molti tiri all’interno della maggioranza.