Le misure molisane per contrastare la diffusione del coronavirus

Il Covit-19, il famigerato Coronavirus, che ormai ha conquistato l’attenzione del mondo intero, nel nostro Molise ha spinto ad attivare le misure di prevenzione, che pongono in allerta le istituzioni, le strutture sanitarie e tutti i cittadini.

Le linee di prevenzione e sorveglianza , che si pongono contro la diffusione della malattia, passano in primis, come struttura di controllo, da una ordinanza del Presidente della Giunta regionale, Donato Toma.

Nel documento il Presidente parte dall’Ordinanza del Ministero della Salute, emanata il 21 febbraio, circa le misure profilattiche da adottare, e arriva, per il suo ruolo di autorità di protezione civile a ordinare ai soggetti, che provengono dalle aree nelle quali risulta positiva almeno una persona o nelle quali vi è comunque un caso riconducibile al coronavirus, soggetti che vi abbiano soggiornato negli ultimi 14 giorni, che giungono in Molise, a comunicare all’Autorità sanitaria locale la loro presenza in regione, segnalando, non oltre due ore dall’ingresso in Molise al proprio medico curante oppure al 118.

L’Ordinanza si rivolge anche ai medici di medicina generale, ai pediatri e ai medici di continuità assistenziale di attenersi scrupolosamente alle istruzioni operative dell’ASREM per la gestione dei casi sospetti e a consultare costantemente il sito Dell’Azienda Sanitaria Locale.

Intanto le misure riguardano anche la Protezione Civile, per le misure di quarantena, l’assistenza logistica, le forniture, ma anche i trasferimenti di gruppi di soggetti per coloro che hanno soggiornato nelle aree dei focolai individuati.

Altra notizia riguarda il giovane rientrato dalla zona di Lodi e sottoposto ad accertamenti presso l’Ospedale Cardarelli di Campobasso: il test è risultato negativo.

Le attività di prevenzione hanno spinto anche a cancellare alcune manifestazioni e Convegni, come lo sciopero del 3 marzo in tema di Sanità, mentre l’Università del Molise ha approntato alcune misure, come quella di dotare funzionali e fruibili erogatori di sostanza igienizzante (al momento uno per ogni sede universitaria) per favorire una appropriata azione disinfettante delle mani e un potenziamento del servizio di pulizie con un significativo incremento e di utilizzo di sostanze e agenti disinfettanti favorendo in tal modo e più volte al giorno, l’igiene di bagni, superfici e ambienti così come prevedono le indicazioni del Ministero della Sanità”.

 

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