L’ultimo Consiglio regionale è iniziato con una serie di comunicazioni del Presidente della Giunta regionale, Donato Toma, sul tema dell’emergenza da Covid in Molise.
Ha fornito informazioni riguardanti l’attivazione di una ulteriore unità USCA e l’avvio delle procedure disciplinari per l’accertamento di eventuali responsabilità relative agli elementi attenzionati in sede di ispezioni ministeriali nelle strutture sanitarie.
Ha anche condiviso con i Consiglieri i contenuti di una relazione, da lui richiesta, in base ai poteri di sorveglianza del sistema sanitario previsto dallo Statuto, alla Direzione Regionale Salute, posta al servizio della struttura Commissariale per il rientro dal deficit sanitario, sulle attività operate nei diversi presidi sanitari per fronteggiare la diffusione della pandemia e per il sostegno alla popolazione colpite dal contagio.
Il dibattito conseguente ha prodotto, da parte di vari Consiglieri, quattro atti di indirizzo e un atto rogatorio, tutti iscritti tra gli argomenti da trattare.
Subito si è posto alla discussione uno di questi, la “Richiesta di convocazione in audizione”, approvato all’unanimità, che prende atto della richiesta di alcune Associazioni perché l’Assemblea legislativa assuma una posizione chiara e di indirizzo politico sulla centralità della medicina territoriale.
Intanto, mentre le restanti mozioni ed interrogazioni sono state rinviate alla prossima seduta del Consiglio, sono state discusse tre interrogazioni iscritte nella precedente assise, quella del 3 marzo.
Delle tre, quella relativa alla “Campagna vaccinale anti-Covid”, l’interrogante Filomena Calenda si è detta soddisfatta della risposta, l’altra sul potenziamento dell’attività di screening, mediante l’esecuzione di tamponi antigenici rapidi, l’interrogante Gianluca Cefaratti ha espresso la sua non soddisfazione, come non soddisfazione della risposta ha trovato l’interrogazione, a firma dei consiglieri del Movimento 5 Stelle sullo stato di attuazione della gestione domiciliare dei pazienti infetti dalla Sars Cov-2.
Sembrerebbe sia stato un Consiglio regionale sobrio e ragionato, in realtà ci sono state punti di polemica molto alti, con il culmine di toni di voce alta ed aspra, soprattutto quella del Presidente Toma verso il Consigliere Facciolla, ma anche alcuni distinguo abbastanza netti e trasversali nelle voci di corridoio, tra chi vorrebbe addebitare al Commissario Giustini l’intero fallimento della Sanità in Molise e chi ritiene ci siano anche numerosi altri colpevoli.