In Molise i rappresentanti del Partito Comunista Italiano, del Partito Comunista dei Lavoratori e del Partito Marxista-Leninista Italiano, hanno da qualche tempo avviato una intensa collaborazione tra di essi, dando vita al Coordinamento delle Sinistre di Opposizione.
Il loro impegno si sviluppa essenzialmente sull’analisi delle condizioni di vita nell’ambito territoriale e sulle varie problematiche, a partire dalle questioni inerenti la tutela della salute.
Così oggi affrontano la diffusione del covid, che non si riesce a fermare e che ha prodotto, dal 7 febbraio, la zona rossa nel Basso Molise, e la zona arancione nel resto della Regione.
Una situazione che ritengono catastrofica e che implicherebbe l’urgente sospensione di tutte le attività lavorative non indispensabili, almeno nella fascia costiera.
Affermano congiuntamente come appunto Coordinamento, che avevano avuto modo di constatare, in questi mesi, l’inefficienza della Giunta Toma nel contrastare la pandemia, una inefficienza evidente nella mancanza di un Centro Covid, negli ospedali pienissimi, nella mancanza di personale, nel 118 oberato da interventi e tanto altro ancora, nelle condizioni peggiori, che hanno contribuito a causare il bilancio terrificante di centinaia di vittime e decine di molisani, costretti ad essere destinati per le cure in strutture sanitarie fuori regione.
La zona del Basso Molise sta pagando il prezzo più alto e nessuno sembra recepire il fatto che nella zona siano presenti numerose aziende, che richiamano lavoratori sia dalle altre aree del Molise, sia dalle Regioni vicine.
Una questione che implica una mobilità davvero pericolosa, che mette in pericolo tutti e che non si è ancora previsto di mettere in sicurezza, attraverso la chiusura temporanea, soprattutto di chi produce beni non essenziali.
Per il Coordinamento bisogna far presto, davvero prima che sia diventato tutto ancora più grave.