Arriva a Campobasso il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, e va in scena l’ennesimo copione che mortifica coloro che, attraverso i loro organi di stampa e televisivi, dovrebbero informare i cittadini sulle cose che si dicono nelle stanze del potere e sulle vere e concrete prospettive di crescita per il futuro.
Il Presidente è venuto in Molise, accolto in Prefettura a Campobasso, dai Prefetti delle due province, dai sindaci di quasi tutti i Comuni del Molise, dalle altre figure istituzionali, dai rappresentanti delle associazioni di categoria del settore economico e delle Organizzazioni Sindacali.
E’ venuto soprattutto per promuovere lo sviluppo economico della regione, attraverso quello che tecnicamente ed ufficialmente si chiama Contratto Istituzionale di Sviluppo, che, per quanto ci riguarda, serve a costruire azioni di crescita dei territori del Mezzogiorno d’Italia.
Un incontro che da una parte ha trovato la giusta organizzazione, ma che è stato un disastro per tutto quel che concerne le linee dell’informazione, azzerando quel rapporto di lavoro e di impegno che vede i giornalisti, in ogni parte del mondo, farsi da tramite tra le istituzioni, il potere politico e i semplici cittadini.
In Molise accade sempre, con pochissime eccezioni, che tale rapporto sia totalmente ignorato, mettendo questi lavoratori in condizione di lavorare malissimo.
Oggi è stato l’ennesimo episodio, relegati in una stanzetta, in compagnia di una diretta dalla sala in cui si svolgeva l’incontro, senza poter avere la possibilità di raccogliere una dichiarazione diretta del Capo del governo, senza poter rivolgere lui una domanda, ma costretti a registrare sui taccuini solo e soltanto i frutti delle passerelle, che tutto dicono, ormai da anni, senza mai trovare una reale possibilità di sviluppo concreto.
Chiacchiere per giunta neanche documentate, per noi giornalisti televisivi, dalle giuste immagini.
L’impressione complessiva è i un disastro organizzativo che si ripete continuamente, con la categoria mortificata e trattata a mò di gregge e che non riesce, evidentemente, a trasmettere a chi organizza le iniziative le giuste modalità di una conferenza stampa.
Eppure ci voleva poco, perfino ad evitare il caos dei mezzi tecnologici che sempre creano un qualche disagio, bastava mettere in agenda una piccola sosta del Presidente Conte, che avrebbe incontrato i giornalisti ed i tecnici, in assoluta tranquillità, dare uno spazio temporale di 5-10 minuti in tutto e l’informazione sarebbe stata il più corretta possibile.
Basta poco, ma è evidente che per il Molise questo poco è assolutamente troppo.