Continua a far parlare l’ultima inchiesta che ha visto 47 indagati, tra cui 23 molisani per molteplici reati, tra i quali traffico illecito di rifiuti.
Proprio su questo aspetto l’associazione Legambiente, in particolare i comitati regionali di Molise, Abruzzo e Puglia, esprimono soddisfazione per il lavoro svolto dalla Procura e dalle forze dell’ordine nel corso delle indagini sui reati ambientali, che sono in crescita su tutto il territorio nazionale. Secondo l’ultimo studio annuale di Legambiente, proprio sulla piaga dell’ecomafia, sarebbero oltre 35 mila i crimini contro l’ambiente, con un incremento del 15,6% rispetto all’anno precedente, pari ad una media di oltre 97 reati al giorno. In aumento quindi anche il numero delle denunce e degli arresti, rispettivamente del 30 e del 43%, ed anche dei sequestri, del 19%.
Tra le filiere più colpite, al primo posto c’è il ciclo illegale del cemento, in primo luogo l’abusivismo edilizio, con oltre 13 mila reati in aumento del 6,5%, seguito dallo smaltimento illegale dei dei rifiuti, con oltre 9mila 300 reati, con un incremento del 66%. In aumento anche gli illeciti amministrativi nel settore agroalimentare, e i crimini contro gli animali, comprese le specie protette.
Intanto, nell’ambito dell’inchiesta, la sezione molisana di Legambiente annuncia l’intenzione di costituirsi parte civile nel processo, qualora le indagini dovessero confermare coinvolgimento degli indagati nel giro criminale.