A fine 2023 si tireranno le somme per quanto riguarda i risparmi degli italiani.
Il periodo di riferimento sarà quello degli anni 2022-2023, gli anni in cui si è registrata una inflazione record, che ha portato i depositi delle famiglie italiane ad un taglio incredibile di oltre 163 miliardi di euro.
La domanda centrale è di come si sia giunti a questo risultato.
L’Ufficio specifico della CGIA di Mestre, che da sempre è attentissimo e fornisce dati assolutamente attendibili ha ipotizzato, in primo luogo, che i 1.152 miliardi di euro presenti nei conti correnti bancari non abbiano registrato alcuna variazione nell’arco temporale preso in esame.
In secondo luogo, dopo la stima che nel biennio 2022-2023 l’inflazione crescerà di quasi il 15%, specificando l’8,1% l’anno scorso e il 6,1% di quest’anno, ha calcolato la perdita del potere di acquisto dei nostri risparmi.
L’esito dell’elaborazione è davvero spaventoso, praticamente ci si trova di fronte ad una patrimoniale di 163,8 miliardi di euro, che tradotto per ogni nucleo familiare significa mediamente ben 6.338 euro.
Un’ultima nota, la Patrimoniale di 30 anni fa, del prelievo 6 per mille sui conti correnti, applicata dal Governo Amato, costò alle famiglie 5.250 miliardi di lire, cioè 2,7 miliardi di euro, in pratica ben 31 volte di meno.