L’intera Comunità di Trivento piange la scomparsa di don Mimì Fazioli

“La vita è stata per me una grande, eccellente ed impagabile maestra: mi ha fatto capire che la fede e la grazia di Dio sono le vere ricchezze. La vita mi ha allenato quotidianamente: infatti i momenti felici mi hanno reso gentile, i dolori mi hanno reso più umano, i fallimenti mi hanno educato all’umiltà e le prove della vita mi hanno forgiato come l’acciaio, non per nulla vengo dal paese delle lame e dei coltelli temprati.

Se devo fare un sunto veloce di cosa ho imparato dalla vita, non mi resta che affermare questo: l’amore resta sempre l’arma migliore per il prete e per ogni cristiano, il sorriso è lo scudo più forte e resistente anche nelle avversità, la preghiera è senza dubbio la forza più grande, ma i regali più belli sono quelli che Dio fa ad ognuno di noi la vita e la fede!”

Era il 10 luglio del 2019 e queste sono le parole conclusive che aveva pronunciato don Mimì Fazioli nella Cattedrale di Trivento, a commento del suo cinquantesimo anno di sacerdozio.

Le vogliamo ricordare oggi, perché don Mini è andato via, è tornato tra le braccia del suo Signore, nella profondità di una Fede che lo ha sempre accompagnato, facendone un punto di riferimento fortissimo per l’intera comunità parrocchiale.

Don Mimì è stato un compagno di vita per tante persone, Trivento lo ha accolto ed amato, lui che era di Frosolone, il paese delle lame e dei coltelli temprati, come aveva voluto ricordare in quel suo memorabile ed umile discorso celebrativo della sua missione.

Don Mimì ha avuto incarichi anche prestigiosi nell’ambito della Chiesa, che ha servito per tutta la sua esistenza e che fino all’ultimo lo ha ricambiato donandogli la serenità e l’Amore.

Vicario Generale della Curia di Trivento, Vicario della Cattedrale, Responsabile dell’Ufficio Diocesano per le Comunicazioni Sociali, ma soprattutto è stato un prete, uno di quei preti illuminati, che pongono gli altri sempre al centro del proprio irrinunciabile impegno.

Don Mimì ha lasciato in tutti noi, anche chi non lo conosceva in modo profondo, quel suo modo di fare che era un misto di bontà e gentilezza, che non era mai falso e di circostanza, ma sempre nell’ambito della vicinanza e del più profondo rispetto per tutte le persone,

Giungono alla sua famiglia, al Vescovo di Trivento, Monsignor Claudio Palumbo, ai suoi colleghi sacerdoti ed a tutta la Comunità di Trivento le più sentite condoglianze da parte degli editori, dei Giornalisti e dei tecnici di TLT.