L’Istituto Neuromed ha collaborato con alcune Università, scoprendo un nuovo meccanismo legato all’ipertensione arteriosa

L’istituto Neurologico Mediterraneo, il Neuromed di Pozzilli, ha collaborato con l’Università di Salerno, la Federico II di Napoli e quella di Dusseldorf, finendo per scoprire alcuni nuovi effetti della “sortilina”, una proteina deputata al traffico vescicolare, che svolge un ruolo determinante nelle alterazioni vascolari, contribuendo così all’insorgenza dell’ipertensione arteriosa.

“In particolare abbiamo dimostrato – illustra la dottoressa Paola Di Pietro, del Dipartimento di Medicina e Chirugia, presso l’Università degli Studi di Salerno, prima autrice dello studio – che la somministrazione di sortilina evoca ipertensione arteriosa ed un forte incremento dello stress ossidativo, principale nemico dell’ossido nitrico endoteliale, caratterizzando i meccanismi molecolari coinvolti. La ricerca è stata condotta in modelli sperimentali con importanti ricadute traslazionali nell’uomo”.

Questo vuol dire che sono stati rilevati livelli di proteina nei pazienti ipertesi, dove la combinazione con diversi farmaci non era in grado di determinare un controllo ottimale dei valori della pressione.

Una ricerca, dunque, che amplia la conoscenza dei meccanismi implicati nella patologia dell’ipertensione arteriosa, aprendo nel concreto nuove e più efficaci prospettive diagnostiche e terapeutiche, soprattutto per quei pazienti che risultano resistenti ai comuni farmaci contro appunto l’ipertensione.

 

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