Lo Stato Italiano acquista dai fornitori ma spesso non li paga

La questione, sollevata dalla Cgia di Mestre, è di una semplicità disarmante, ma che, nel tempo, si è ammantata, con una scorrettissima posizione strategica, di silenzio.

Parliamo del fatto che l’Amministrazione centrale dello Stato persegue una politica, che ha, spesso, creato non poche difficoltà ai suoi fornitori, quasi sempre piccole e medie imprese, portandole qualche volta a veri e propri fallimenti.

Tutto deriva dal fatto che lo Stato compra, ma in un caso su tre non corrisponde il pagamento al proprio fornitore.

I numeri sono chiarissimi: nel 2022, a fronte di poco più di 3 milioni e 700 mila fatture ricevute per un importo di oltre 20 miliardi di euro, ne ha liquidato 2 milioni e mezzo, corrispondendo a queste una somma di circa15 miliardi di euro.

Pertanto il risultato finale è che 1 milionee 185 mila fatture , per 5,4 miliardi di euro, non sono state pagate.

Ogni commento è inutile, la scorrettezza è evidente e la ricaduta può davvero essere tragica.

Intanto siamo sempre più nel mirino dell’Unione Europea, che un giorno si e l’altro pure tova magagne e violazioni neli comportamenti dell’Amministrazione Pubblica.

Venendo ai territori e volendo considerare il nostro Molise, la situazione è ugualmente difficile.

Di fatto siamo ai primi posti negli indicatori dei ritardi dei pagamenti, la nostra tempestività semplicemente non esiste, il dato raccontra di un ritardo sistemico di giorni, in media pari a circa 70, preceduti soltanto dall’Abruzzo, che supera abbondantemente i 74 giorni.

Nell’ambito della tempestività delle Aziende Sanitarie, quella del Molise sfiora un più 39, superato soltanto dalle Aziende Sanitarie di Crotone, Reggio Calabria e Catanzaro.

La tempestività dei pagamenti dei Comuni capoluoghi di Provincia vede Isernia al quarto posto, con più 93 giorni dalla scadenza delle fatture, mentre Campobasso sta un po’ meglio, è 17esimo, paga con 24 giorni di ritardo.AXV