Il mondo della sanità ha ancora molto da lavorare e gli ultimi dati di Cittadinanza per il 2021 lo confermano. A livello nazione, si evince un problema, soprattutto per quanto riguarda lo scorrimento delle liste d’attesa, per esami diagnostici, prevenzione e reparti di oncologica.
Emergono poi, anche carenze nell’assistenza territoriale e nella prevenzione, questi i principali focus delle segnalazioni dei cittadini nel post-pandemia.
Quasi due anni di attesa per una mammografia, circa un anno per una ecografia, una tac, o un intervento ortopedico. E a rinunciare alle cure nel corso del 2021 è stato più di un cittadino su dieci.
Screening oncologici in ritardo in oltre la metà dei territori regionali e coperture in calo per i vaccini ordinari. È il lascito della pandemia, una emergenza che ancora non abbiamo superato, come mostra il “Rapporto civico sulla salute. I diritti dei cittadini e il federalismo in sanità”, presentato oggi da Cittadinanzattiva. Durante la pandemia abbiamo dovuto fare i conti con una assistenza sanitaria che, depauperata di risorse umane ed economiche, si è dovuta concentrare sull’emergenza, costringendo nel contempo le persone a “rinunciare” a programmi di prevenzione e di accesso alle cure ordinarie. A livello regionale, permangono alcune situazioni particolarmente critiche, come pure in Molise.
Per il 57% delle regioni si segnala la sospensione/ interruzione del normale svolgimento degli screening per tumore alla mammella, alla cervice, al colon retto. Ancora poco spazio, in ultimo, alla rete della salute mentale.