C’è chi non riesce a fare più il pieno alla propria auto. Chi non riesce a pagare le bollette, chi non riesce a dare ai figli i soldi per acquistare prodotti di prima necessità.
Torna l’appello della Faisa Cisal al pagamento degli stipendi agli autisti del servizio di trasporto pubblico su gomma in Molise.
I conducenti dei mezzi pesanti sono fermi alla mensilità di agosto. Devono percepire quella di settembre. Ma le spese quotidiano restano ed affrontarle è divenuto impossibile.
Nessuna luce, però, si intravede in fondo al tunnel, nonostante le ingenti risorse stanziate dalla regione alla aziende fornitrici del servizio
Intanto, come spiegato dal sindacato: “il conducente dell’autobus già in condizioni di lavoro normali è considerato dall’INAIL, e da diversi studi in campo psicologico, uno dei mestieri più usuranti e stressanti, che espone maggiormente al rischio di depressione. In Molise, poi, oltre alle problematiche intrinseche al mestiere si aggiungono 20 anni di stipendi pagati in ritardo, fermate illecite che violano il codice della strada, rischio di responsabilità penale e civile in caso di incidente, riposi settimanali ridotti arbitrariamente da alcune aziende, aggressioni fisiche e verbali da parte dell’utenza, risarcimento dei danni provocati agli autobus in capo all’autista in caso di incidente. Una salute mentale messa a dura prova”.
Per tutto questo Faisa Cisal chiede un intervento immediato delle istituzioni e agli enti competenti: Regione Molise, Asrem, Inail, Ispettorato del Lavoro