«I soliti buoni propositi e gli ampollosi e vacui “nuntio vobis gaudium magnum”, ma l’anno nuovo della maggioranza di centrodestra – e di conseguenza dei molisani che subiscono giocoforza le loro scelte e soprattutto le non scelte – porta il peso delle azioni mancate, delle strategie mai realizzate, delle troppe parole e dei pochissimi fatti».
Inizia così una nota a firma di Patrizia Manzo, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle che aggiunge: «Lo dicono i numeri, quelli che fotografano la realtà dei fatti in maniera oggettiva. Senza i filtri della ridondanza dialettica politichese, della critica spuria. E i numeri, anche questa volta, sono impietosi.
Ci prepariamo alla sessione di bilancio e, guardando all’archivio delle normative regionali, sono proprio le leggi che attengono questa materia le uniche che escono dal Palazzo.
Rendiconti, bilancio consolidato e pluriennale, debiti fuori bilancio: queste le voci che si ripetono stancamente ogni anno, ovviamente. Ma sono quasi le uniche. Non c’è una normativa che possa dirsi di prospettiva, una legge che vada a segnare un percorso di sviluppo, una visione di futuro.
Niente, tranne le leggi sul commercio e sull’artigianato partorite dalla Giunta regionale e che hanno avuto una gestazione talmente lunga da risultare già superate e affatto inserite nel contesto.
Senza contare che, per poter approdare all’attenzione del Consiglio regionale, hanno dovuto essere ‘spinte’ dalle regole che impongono, dopo un certo tempo di giacenza nelle Commissioni, una procedura obbligata d’urgenza.
Di leggi vere e proprie, di norme che dovrebbero segnare la strada, individuare il percorso di sviluppo, quelle che danno dignità alla tanto agognata autonomia amministrativa, solo una decina a voler esagerare, per di più rese vane e superate dalla lentezza della loro produzione.
Manca completamente l’azione propulsiva e quella dialogante con il territorio. Un esempio su tutti: in Quarta Commissione, che tratta delle politiche socio sanitarie tra l’altro e che ovviamente in questi due anni avrebbe dovuto essere un luogo privilegiato di analisi, ho promosso, dietro richiesta di diverse associazioni, una serie di audizioni sul tema della medicina territoriale del quale ritengo sia innegabile la valenza
È tempo di consuntivi anche sul territorio, negli enti locali, negli avamposti dei bisogni mai soddisfatti. E chissà se questo bilancio sarà approvato, anche questa volta, solo a maggioranza».