Quando si parla di Piano paesaggistico regionale è difficile vedere poi azioni reali. Sono anni che il Molise lo attende. E’ questa la denuncia fatta dal portavoce del M5S in Consiglio regionale, Patrizia Manzo che rievoca a gran voce l’assenza di un piano paesaggistico che si traduce nel privare il territorio dello strumento attraverso la quale la Regione definisce gli indirizzi e i criteri relativi alla tutela, alla pianificazione, al recupero e alla valorizzazione del paesaggio.
Nei fatti, dice, significa negare ai cittadini uno di quei pochi mezzi necessari ad impedire il saccheggio de
l territorio, che prosegue indisturbato sotto forma di ‘sviluppo’. L’esempio è sotto gli occhi di tutti: il progetto di parco eolico tra Campomarino e Portocannone prevede ben cinque torri eoliche alte circa 200 metri, con pale lunghe in media 80 metri ed un peso che oscilla intorno alle 200 tonnellate. Torri imponenti, dunque, incastrate e mantenute a terra da enormi piattaforme di cemento armato, da piazzare a ridosso del tratturo del Re o tratturo Magno, il più lungo ed importante tra i tratturi italiani. Convertirsi allo sviluppo sostenibile attraverso la produzione di energia da fonti rinnovabili è sì necessario, ma deve essere l’ente Regione, tramite l’approvazione di un piano paesaggistico, a decidere dove possono essere posizionati gli impianti.