L’Arbitro Bancario Finanziario di Napoli si è pronunciato il 31.07.2020 ed ha accolto il ricorso presentato da un cittadino, assistito dallo Studio Legale Iacovino&Associati per ottenere il rimborso di numerosi buoni fruttiferi postali emessi tra il 1986 e il 1987.
Il sottoscrittore e detentore dei buoni, per mezzo dei suoi legali, richiedeva l’integrale liquidazione degli interessi maturati per il periodo tra il 21° e il 30° anno nella misura originariamente stampata sul retro di ciascun buono, appellandosi contro il timbro a mezzo del quale Poste Italiane modificava, unilateralmente e in senso peggiorativo, il tasso originariamente fissato.
Il Collegio Arbitrale ha condannato Poste Italiane alla rideterminazione degli interessi dovuti al consumatore, censurando nello specifico la condotta dell’Ente nella misura in cui non ha liquidato quanto dovuto al ricorrente in base al dato letterale risultante sul retro del buono, bensì applicando modifiche normative peggiorative dei buoni, preesistenti e già note a Poste, tuttavia non inglobate nel titolo sottoscritto.
Una situazione questa che merita molta attenzione, in quanto il comportamento ha interessato migliaia di risparmiatori che si sono visti ingiustamente pregiudicare i loro diritti e sono stati privati di somme a loro dovute.
Contro tale condotta, intanto, sempre più consumatori stanno attivando le vie legali ribellandosi alle illegittimità perpetrate a loro danno.