Non è la prima volta e neanche sarà l’ultima, il consigliere regionale Angelo Michele Iorio, pur appartenendo ad una delle forze politiche facenti parte della maggioranza, spesso critica le scelte attuate dal Presidente Donato Toma e dalla sua Giunta, così come appare lontanissimo dai percorsi attivati per le tutele della Salute dei molisani, messi in campo dallo stesso Toma, ma in qualità di Commissario ad acta della Sanità.
L’ultima critica, a dar validità alle sue opinioni, è quella scattata subito dopo la presentazione, in aula, del nuovo Piano Operativo Sanitario.
Esordisce sottolineando il suo disagio, quando afferma di essere sconvolto “per ciò che si riesce a scrivere sotto la dettatura dei burocrati romani”, riferendosi naturalmente agli indirizzi ministeriali, quelli che da tempo vengono attuati dai “tavoli” di un confronto che da parte molisana sembra non sia, per quanto anche noi vediamo da anni, mai stato tale, ma soltanto accettazione e sudditanza.
Scrive Iorio che “dando uno sguardo sommario al Pos, si può affermare di come siamo di fronte ad un documento che va contro gli interessi del Molise”.
Il Punto Nascita di Termoli sarà cancellato del tutto, stessa sorte per emodinamica ad Isernia.
Di concreto, sottolinea il consigliere, “si invia a morte certa coloro che potrebbero essere colpiti da una emorragia celebrale, una situazione che prevede il trasferimento dei pazienti a Pescara o Napoli, tutto questo mentre è risaputo che tale patologia implicherebbe interventi celeri, perché il tempo è fondamentale per salvare la vita”.
Per Iorio “non si può chiedere al Consiglio regionale di codificare quanto scritto sull’atto del Commissario ed è inconcepibile che qualcuno abbia avuto il coraggio di tradurre su un documento di programmazione una organizzazione della rete di emergenza praticamente inesistente sul territorio”.
Per quanto detto e per le conseguenze che queste scelte commissariali e ministeriali potrebbero avere per i molisani, il consigliere regionale ha chiesto il ritiro immediato dell’atto e, cosa ancora più determinata, ha ribadito che, qualora il documento fosse stato imposto da Roma, sarebbe auspicabile una sola azione, che il presidente Toma, dopo aver ritirato il Pos, si dimettesse da Commissario, soprattutto perché “il suo compito da Presidente è la tutela dei cittadini del Molise”, tutela che nel nuovo Pos non esiste.