Dopo la conclusione delle indagini geologiche i tecnici dell’Anas sono al lavoro per verificare la tenuta strutturale del viadotto Longo Sente, il ponte tra l’Alto Molise e la Provincia di Chieti chiuso al transito veicolare da quasi 3 anni e mezzo. Sono in molti gli automobilisti delle due sponde che sperano quanto meno in una sua riapertura parziale.
Da un lato Belmonte del Sannio, dall’altro Castiglione Messer Marino nell’Alto Vastese. L’interruzione forzata per danni ad una delle pile ha prodotto in questi lunghi mesi ulteriore isolamento tra i centri montani delle 2 regioni e un sensibile indebolimento dell’economia che gravita attorno ad Agnone.
C’è attesa per un vertice ipotizzato dall’ingegnere del Compartimento Nazionale Anas Matteo Castiglioni per fare il punto della situazione del Longo Sente e dare speranza ai residenti della possibile parziale apertura a senso unico alternato. Il rischio crollo sembra essere, infatti, una ipotesi del tutto fuori luogo.
Sulla vicenda sono vigili gli amministratori di Agnone, Poggio Sannita, Belmonte, Capracotta da una parte e Castiglione, Schiavi, Torrebruna dall’altra. 3 anni e mezzo di stop hanno bloccato o quasi scambi commerciali, economici, turistici e a fini scolastici tra Molise e Abruzzo.
E’ tempo di sollecitare ancora di più il governo nazionale per ridare vita al viadotto e dignità alle popolazioni montane residenti. L’alternativa al Longo Sente, l’ex Statale Istonia, stretta, tortuosa e posizionata in alta montagna, soprattutto nel periodo invernale è pericolosamente transitabile per via della formazione di ghiaccio e neve.