Molise Acque. A casa 50 dipendenti, la rabbia della politica e dei sindacati

Dopo l’emergenza covid, le problematiche restano e aumentano anche. E’ il caso di Molise Acque, che manderà a casa, probabilmente, 50 dipendenti. Una situazione davvero surreale che ha scatenato la rabbia di dipendenti e sindacati che chiedono spiegazioni.

Ad alzare i toni in queste ore, anche i consiglieri regionali Salvatore Micone e Andrea Di Lucente che spiegano come sia intollerabile un fatto simile. “Esistono delle storture che sono intollerabili. Una di queste è il trattamento riservato da Molise Acque alla cinquantina di interinali che da anni lavorano alle proprie dipendenze. L’esperienza di padri e madri di famiglia è stata cancellata con un colpo di spugna, attraverso due delibere del Cda, hanno spiegato”.

I due ribadiscono come sia “intollerabile l’atteggiamento nei confronti di attivi che, a fronte di uno stipendio basso, hanno offerto professionalità e disponibilità. Per tale motivo. A gran voce pare abbiano chiesto anche le dimissioni del presidente del Cda di Molise Acque Giuseppe Santone.

Nei giorni scorsi, intanto, si era tentato di trovare una strada per la stabilizzazione degli interinali dell’azienda ma senza arrivare all’accordo. A lamentarsi di tale questione, anche il consigliere regionale del movimento 5 Stelle Fabio De Chirico che rammenta come gli stessi abbiano, non solo vinto un reale concorso ma abbiano svolto anche attività formativa per poter essere qualificati al lavoro da svolgere.

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