Le poche o nulle precipitazioni piovose nel Centro-Sud della Penisola, in aggiunta alle irrilevanti nevicate dell’ultimo inverno hanno quasi completamente essiccato i corsi d’acqua, anche i più importanti. La siccità è un preoccupante campanello d’allarme e il peggio ancora deve arrivare.
Solo alla fine dell’estate si potrà fare un bilancio più preciso della situazione climatica e delle piogge. Intanto anche in questa settimana stiamo andando incontro ad una calura che ci porterà a temperature torride vicine ai 40 gradi.
L’acqua, il nostro bene più prezioso, comincerà probabilmente ad essere razionata nelle ore della notte per riempire le cisterne comunali. Possiamo a questo punto immaginare cosa potrà succedere a Larino, Guglionesi, Santa Croce di Magliano, Ururi, Montenero, Campomarino, Petacciato e la stessa Termoli con un ridotto quantitativo di acqua per l’estate.
Tornano d’attualità a questo punto i regali di risorse idriche alle realtà confinanti di Puglia e Campania con i fiumi Fortore, Biferno e Volturno e in minima parte al Vastese, in Abruzzo, grazie alle acque del Trigno e dell’invaso di Chiauci. Questo non dovrà più avvenire fanno sapere amministratori pubblici locali e regionali a danno dei cittadini molisani.
Bisogna prima soddisfare i rubinetti delle abitazioni del posto per soddisfare i consumi alimentari e per irrigare le campagne dei nostri agricoltori – tuona Aida Romagnuolo dal consiglio regionale di via IV Novembre. Ebbene, solo allora, una parte delle eccedenze di acqua potrà essere concessa alle altre Regioni per l’irrigazione dei terreni agricoli.