Temperature elevate e prolungate delle acque dell’Adriatico, assenza quasi totale di piogge e la mucillagine sono le cause principali che stanno portando alla paralisi totale gli impianti di coltura dei molluschi nelle acque comprese tra Ortona e Vasto.
Finora, segnala il consorzio abruzzese, sono andati perduti 7 mila quintali di cozze adulte e 10 mila quintali di novellame. Entro la fine di settembre c’è il rischio di ripartire praticamente da zero, con la raccolta dei mitili per il commercio che non avverrà prima del 2026.
Nel medio Adriatico le alte temperature hanno prodotto l’assenza di ossigeno nei tessuti dei molluschi e quindi la morte. A ciò si è aggiunta la siccità che ha causato uno scarso apporto di acqua proveniente dai fiumi e, di conseguenza, una forte riduzione della disponibilità di nutrimento.
Tra le soluzioni lanciate dal consorzio abruzzese al governatore Marco Marsilio per superare lo stato di difficoltà il riconoscimento dello stato di calamità, forme di indennizzo o la rateizzazione di tasse, iva e concessioni demaniali per i prossimi 2 anni.