Il tema del Regionalismo differenziato ha trovato l’impegno del Consiglio regionale del Molise a costruire almeno una posizione unica, che non portasse un concetto di divisione, ma potesse diventare una posizione pressoché univoca e dunque più efficace.
Così c’è stata una lunghissima discussione in aula ma anche un serrato confronto con le porte chiuse al pubblico, tutto per trovare una sintesi efficace ed adeguata, una composizione unica da quattro documenti distinti, tutti naturalmente indirizzati all’ argomento.
Così è arrivata la mozione conclusiva, a firma naturalmente di molti dei presentatori delle quattro mozioni distinte e cioè i consiglieri Fanelli, Micone, Nico Romagnuolo, Tedeschi, Scarabeo, Manzo, Pallante, Nola, Primiani, Iorio, Calenda, Facciolla e De Chirico, avente ad oggetto letteralmente “articolo 116, terzo comma, della Costituzione. Regionalismo differenziato. Indirizzo del Consiglio Regionale del Molise”.
Questa mozione è stata approvata con un solo voto contrario, quello del consigliere della Lega, Aida Romagnuolo.
Il documento sottolinea di fatto “le pesanti conseguenze che l’effettivo avvio del regionalismo differenziato potrebbero comportare in particolare per le regioni del sud, così come ha evidenziato il rapporto dello SVIMEZ riguardo alle situazioni del Mezzogiorno d’Italia”.
Numerose le valutazioni rappresentate nella mozione, che, nelle considerazioni finali, concretamente impegna il Presidente Toma ad assicurare il necessario coinvolgimento delle autonomie locali, nonché a favorire una Conferenza degli Uffici di Presidenza dei Consigli Regionali di Campania, Basilicata, Abruzzo, Calabria e Puglia al fine di perseguire eventuali convergenze tra le Regioni del Meridione.