“Quella di Castelpizzzuto è una situazione da Terzo Mondo”, scrive la consigliera regionale Aida Romagnulo, parlando della frana che ha interrotto i collegamenti del Comune della Provincia di Isernia, il più piccolo in verità, ma i cui abitanti hanno tutti il diritto di essere assistiti nel miglior modo possibile per ogni loro esigenza.
La frana li ha di fatto isolati, fino ad impedire la giusta attenzione per la loro salute, come si evince dalla circostanza che anche “alcuni mezzi di soccorso, giunti sul posto per intervenire su un ammalato, hanno dovuto drammaticamente fare marcia indietro”.
La Romagnuolo afferma senza usare mezzi termini che trova di una inaudita gravità la totale indifferenza e insensibilità da parte di coloro che, con estrema urgenza, dovevano intervenire per sanare immediatamente il gravissimo problema.
È categorica quando afferma che “Ormai tutti gli abitanti di Castelpizzuto, nessuno escluso, si sentono traditi, non credono più alle false promesse e ai bugiardi e, soprattutto, hanno capito che le loro proteste davanti alla Provincia di Isernia non sono servite a nulla se non a far emergere la politica dello scaricabarile, il tutti contro tutti mentre un intero paese muore”.
Arriva da queste considerazioni la mozione in Consiglio regionale dove chiede al Presidente Toma e alla Giunta Regionale, “di intervenire con la massima urgenza su Castelpizzuto, sia in considerazione della grave urgenza sanitaria e sia per la paralisi di tutte le attività economiche e sociali, rendendo urgentemente percorribile la bretella di collegamento e il ripristino dell’area interessata dalla frana”.