“Ci si deve difendere dal guappo di turno, insediato sul trespolo del potere, pappagallo da applauso di una folla pronta a guardare al prossimo pennuto”.
Si apre con una citazione dello scrittore napoletano Erri De Luca e con l’auspicio cristiano del vino nuovo in otri nuovi sotto l’immagine della natività, il numero di Dicembre della Fonte, periodico dei terremotati e di resistenza umana diretto da don Antonio Di Lalla.
Un auspicio meglio esplicitato nella lettera che apre un mensile ricco, come sempre, di spunti di riflessione, denunce, contributi e proposte sui temi di stringente attualità.
Dalla condizione del trasporto pubblico locale alla piaga dell’abusivismo, con l’ulteriore primato in negativo assegnato al Molise dall’Istat; dall’immigrazione al tema delle aree interne: un connubio quest’ultimo sul quale la rivista continua a riflettere per porla come autentica risorsa e opportunità in un Molise esposto sempre più a rischio desertificazione economica e sociale.
Serve favorire la conoscenza – come scrive Rossano Pazzagli – per farla diventare coscienza solidale e altruista per dirla con le parole di don Antonio di Lalla. Significativo il richiamo al valore della Natività e alla speranza offerta a chi non si culla sull’esistente ma è capace di sognare un mondo a misura d’uomo, consapevole che il riscatto si ha solo mettendo vino nuovo in otri nuovi.
Davide Vitiello