Negli ospedali pubblici del Molise è salito ad oltre il 16% in meno il numero di medici nei reparti

In Italia il sistema sanitario pubblico sta creando condizioni di lavoro tali da allontanare i migliori medici perché preferisce cercare camici bianchi a basso costo e con contratti a tempo. Una situazione che ha allontanato un numero consistente di professionisti dagli ospedali, mentre sono in arrivo nel Nord Italia, a partire dal Veneto, specialisti che provengono dalla Romania con un contratto base mensile pari a 2500 euro.
E’ il segno dei tempi si dirà, ma intanto piccoli nosocomi come il San Francesco Caracciolo di Agnone sono sempre meno oggetto dei desideri dei medici italiani. Da Nord a Sud della Penisola saluteranno 56mila camici bianchi da qui a qualche anno. Il tracollo del Molise vede un -16,4%. Per colmare tale emergenza occorre cambiare in fretta, tra l’altro, la programmazione a livello di formazione universitaria.
Nell’ultimo lustro, poi, è aumentata di quasi il 10% la quota di camici bianchi ultra sessantenni: la variazione ha colpito il 7% al Settentrione, l’8% al Centro e il 14% nel Mezzogiorno.
Medici vincitori di concorso ci sono, ma il Molise non rientra tra le loro preferenze primarie. Ed allora anche le organizzazioni dei sindacati si stanno convincendo dell’idea di chiamare al capezzale della malata sanità regionale specialisti stranieri per evitare il collasso dei reparti.

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