La decisione dell’Amministrazione Comunale di Campomarino di modificare la viabilità urbana, una situazione ormai in vigore dal 23 gennaio, ha creato e continua a creare non pochi disagi.
È questa l’opinione che sta venendo fuori dagli interventi critici di moltissimi cittadini residenti, ma anche dei tanti ospiti, che in questi giorni d’estate sono presenti nel comune adriatico.
Opinioni critiche, che sono state raccolte dagli aderenti il Comitato di via Risorgimento, che interviene nella vicenda attraverso un documento apposito con il quale chiede all’amministrazione “un immediato ripristino della vecchia viabilità”.
Il tutto viene da alcuni elementi critici scaturiti dalle analisi del Comitato, che subito si individua, “come vero pugno nell’occhio, per bruttura, disarmonia e talmente sacrificata da essere poco funzionale” la nuova rotonda nei pressi dell’incrocio di via della Stazione, viale Marconi e Corso Skanderberg.
Ma è nel complesso gran parte della mutata viabilità urbana ad essere nel mirino dei cittadini.
“In sostanza” – affermano dal Comitato – “Prima del cambio di percorribilità, le arterie principali della cittadina erano Corso Skanderberg e Viale Marconi”, strade che venivano attraversate con doppio senso di circolazione e davano “brio e vivacità” soprattutto alle attività commerciali del centro.
Poi è successo che gli amministratori hanno scelto un percorso progettuale che “convoglia l’intero traffico su Via Risorgimento, una via del Centro, ma comunque secondaria per dimensione”, prevedendo per le altre due ampi tratti di senso unico in direzione di Termoli-Nuova Cliternia.
Una via secondaria che di colpo è stata invasa da un traffico continuo e talmente incessante da limitare l’uso delle proprietà private, con i residenti nella strada che hanno difficoltà ad uscire dalle proprie case, proprio a causa dal passaggio, spesso molto veloce, delle automobili.
Tra l’altro la strada è priva di marciapiedi e sia i residenti, molti dei quali anziani, sia i passanti non sono assolutamente protetti.
Da qui la richiesta di ripristinare l’antica viabilità.