La novità nella coalizione di centrodestra per le prossime elezioni amministrative a Campobasso è la pressoché scomparsa delle liste civiche, che hanno avuto un ruolo importante nelle scorse competizioni elettorali.
Una decisione maturata anche, molto probabilmente, dalle decisioni assunte negli ultimi tavoli delle trattative, dove tra distinguo, separazioni, proposte non condivise da tutti e una sorta di strapotere dei Partiti tradizionali, si è stabilito di accettare la proposta della Lega e assegnare il ruolo di candidato sindaco a Maria Domenica D’Alessandro.
L’investitura viene accettata, dunque, da quasi tutti i competitors, con alcuni consiglieri comunali che scelgono di ritornare nei Partiti tradizionali.
Una situazione che di fatto ha creato momenti complessi e difficili tra gli uomini e le forze politiche del centrodestra, con proposte poi ritirate, curriculum presentati e neanche tenuti in considerazione e soprattutto con la determinazione della Lega di Salvini ad imporre un suo nome e posizionarsi, così, al centro del percorso del centrodestra nella città capoluogo di regione.
Una serie di fattori che hanno individuato la candidatura a Sindaco, ma hanno totalmente smantellato le esperienze delle liste civiche, che nella precedente competizione elettorale, attrasse voti a Campobasso per circa il 20%, esprimendo in Consiglio numerosi nomi che hanno occupato gli scanni della minoranza.
Esempi di grande lotta di opposizione, come Francesco Pilone e Marialaura Cancellario, che hanno dato battaglia alla maggioranza, indicando più volte le criticità della città.
Due consiglieri che oggi annunciano la scelta di continuare nel compito, ma ritrovando la militanza all’interno dei Partiti, chi in Forza Italia, chi in altre realtà politiche.
Intanto rinunciano a presentare proprie liste Angelo Santoro e Massimo Trivisonno, rappresentanti di due civiche, Campobasso del Futuro e Campobasso al Centro, che affermano, in modo molto critico, come il loro fosse “un progetto nato con una precisa idea di amministrare la città”, ma che, alla luce di quanto accaduto negli ultimi giorni “mal si sposa con l’impostazione dettata dall’alto e per la quale -noi civici – non siamo mai stati chiamati a partecipare, nonostante la sintesi dei tavoli del centrodestra, che nel mese di marzo ha visto insieme partiti e movimenti civici, avesse indicato in tre figure quella dell’aspirante primo cittadino”.