Non soltanto la mancanza di risorse idriche. Un altro dei problemi che attanaglia il Molise, ma anche il resto d’Italia – riguarda gli incendi.
Nella Penisola, dal 15 giugno ad oggi sono stati più di 23 mila gli interventi da parte dei Vigili del Fuoco per spegnere i roghi divampati sul territorio.
Il clima torrido e il forte vento hanno ‘favorito’ l’aumento dei casi in regione in particolare in Basso Molise.
Nel pomeriggio di ieri sono stati almeno 15 gli incendi sui quali sono dovuti intervenire i Vigili del Fuoco.
L’ondata di fiamme ha colpito varie zone, rendendo necessario l’arrivo sul posto da parte dei pompieri da Termoli, Campomarino verso Montenero di Bisaccia, San Martino in Pensilis e paesi limitrofi.
Ad Ururi, l’intervento è stato più complesso e lungo tanto da dover intervenire anche l’elicottero della Protezione Civile.
I focolai, dislocati sia sul litorale sia nelle aree interne, sono stati causati dalle alte temperature e hanno distrutto rapidamente la vegetazione spontanea.
Il governatore del Molise, Francesco Roberti ha stabilito, nei mesi scorsi – attraverso un proprio decreto – il periodo relativo allo stato di grave pericolosità per gli incendi che va dal 17 giugno al 30 settembre.
Oltre a ciò è stata attivata, nella sede del Servizio di Protezione Civile Regionale, la Sala operativa unificata permanente.
Il documento prevede una serie di divieti quali l’accensione di fuochi, di ogni genere, nelle pinete e nei boschi e l’attività pirotecnica, solo per citarne alcuni.
Per i trasgressori, come si legge nel provvedimento, sono previste sanzioni.