Tra i principali compiti, che si sono dati molti medici volontari che hanno aderito all’ISDE – Medici per l’Ambiente,, fin dal 1990, l’anno di fondazione della loro associazione, ci sono quelli di formare ed informare i cittadini sui temi ambientali, dunque sulle scelte in termini di salubrità dei luoghi, ma anche sulle abitudini, spesso sbagliate, di chi vive la vita quotidiana, anche nel gesto dell’attenzione alla propria salute.
Oggi, che è anche la loro Giornata Internazionale, i Medici per l’Ambiente, che ha sedi operative anche in Molise, pone l’attenzione su quella che è l’ultima iniziativa di lotta, quella contro la cosiddetta resistenza agli antibiotici.
Questa resistenza è di fatto un fenomeno naturale biologico di adattamento di alcuni microrganismi, che acquisiscono la capacità di sopravvivere o di crescere in presenza di una concentrazione di un agente antibatterico, che è generalmente sufficiente ad inibire o uccidere microrganismi.
Causa ogni anno nel mondo circa 5 milioni di morti e bisogna dire che, a livello europeo, vede il nostro Paese condividere gli ultimi posti negativi in graduatoria con la Grecia e la Romania.
Le vittime sono tante , tutte a causa di infezioni resistenti agli anti-microbici, ma ci sono davvero scarsissimi investimenti pubblici, destinati alla ricerca e allo sviluppo di nuovi antibiotici.
Tutto questo ha portato l’Organizzazione Mondiale della Sanità a individuare questa “resistenza”, come una delle prime dieci minacce globali per la salute pubblica.
Il problema viene amplificato dagli effetti dei cambiamenti climatici, dalla perdita della biodiversità e dall’inquinamento ed è per questo che questi medici sono impegnati quotidianamente a difendere l’ambiente ed a condannare gli abusi.