Il 10 settembre del 1943, durante la Seconda Guerra Mondiale, Isernia si risvegliò sotto le bombe lanciate dagli Alleati americani sul centro abitato. Una brutta sorpresa, per la popolazione della città molisana, dato che il governo guidato da Pietro Badoglio aveva da poco richiesto un armistizio proprio al generale Eisenhouer, che era al comando delle truppe alleate angloamericane. L’armistizio infatti era stato firmato solo due giorni prima, l’8 settembre, a Cassibile, in provincia di Siracusa, dal generale italiano Giuseppe Castellano e da quello statunitense Walter Bedell Smith, dove l’Italia dichiarava la sua resa in cambio di una tregua bellica.
Evidentemente l’accordo non fu rispettato, perché sotto i bombardamenti cominciati il 10 settembre e proseguiti nelle settimane successive morirono 400 persone. Gli attacchi bellici furono motivati dagli alleati come una scelta strategica per abbattere ponti e collegamenti viari che sarebbero stati utili all’esercito nazista, sebbene alcune di queste infrastrutture di fatto non furono colpite.
In ricordo delle vittime civili degli eventi dell’autunno 1943, ad Isernia si svolge ogni anno una cerimonia commemorativa, che si concLude con la tradizionale deposizione di una corona d’alloro davanti al monumento collocato nella piazza che porta il nome proprio del “X settembre”.