«Nel presidio svolto nel mese di maggio dai lavoratori forestali dell’USB Molise presso la sede del Consiglio Regionale del Molise – si legge in una nota a firma di Giuseppe Pavone, Stefano Bellini e Donato Di Blasio (Rsa-Usb forestali del Molise) – l’assise all’unanimità approvò un ordine del giorno in cui il Presidente Toma e la Giunta Regionale si impegnavano, al fine di accelerare l’iter per il pagamento delle spettanze dovute agli operatori idraulico forestali, ad attivare un meccanismo per l’anticipazione di liquidità, laddove si rendesse necessario, in modo da attenuare i disagi per i ritardi ai lavoratori stessi. Grazie a questo impegno, dopo costanti sollecitazioni da parte della scrivente OO.SS , ARSARP Molise ha provveduto, tramite anticipazioni da capitoli diversi del proprio bilancio ad erogare la mensilità del mese di luglio 2021 con un considerevole ritardo di 2 mesi.
La Regione Molise a causa del mancato versamento ad Agea della quota di cofinanziamento del piano di sviluppo rurale, non può assolvere, come da prassi consolidata oramai, al trasferimento di risorse ad Arsarp Molise e permettere a quest’ultima di procedere al pagamento delle spettanze arretrate ai lavoratori. Contestualmente dal mese di aprile 2021, le strutture dell’assessorato all’agricoltura non hanno provveduto ad inoltrare lo stato di avanzamento dei progetti realizzati e finanziati dal POR. Misura 2.1.1, bloccando di fatto anche quest’ultima fonte di finanziamento. Possiamo affermare, senza timore di venire in alcun modo smentiti, che oramai è diventata prassi consolidata ignorare gli accordi e denigrare la dignità di questa categoria di lavoratori, che puntualmente sono costretti ad elemosinare un loro sacrosanto diritto, di cui la nostra Regione ha estremamente bisogno, anche alla luce degli eventi calamitosi che hanno martoriato la nostra terra negli ultimi mesi. Nei prossimi giorni promuoveremo forme di protesta adeguate al fine di difendere la dignità dei lavoratori e delle proprie famiglie condannati al precariato perenne e all’eterna incertezza, già a partire da lunedì 11 ottobre con un presidio nei pressi della prefettura di Campobasso in concomitanza con lo sciopero nazionale proclamato dall’Unione sindacale di base dei lavoratori.