Sono sempre più cittadini, che, una volta approvata dal Parlamento la riforma dell’autonomia differenziata, si stanno rendendo conto degli enormi danni che potenzialmente colpiranno i territori del meridione d’Italia.
Una sorta di presa di coscienza che implica una vera e propria mobilitazione popolare, che si sta evidenziando sia attraverso una valanga di critiche, ma anche nelle proposte referendarie, che coinvolgerebbero le persone per la raccolta delle firme utili per l’abrogazione, seppur parziale, della legge, per cancellare tutte quelle disposizioni davvero vessatorie per le regioni decisamente più deboli.
Una situazione che sta già coinvolgendo le cinque Regioni guidate da coalizioni di centrosinistra, Toscana, Emilia Romagna, Puglia, Campania e Sardegna,
I loro Consigli regionali stanno, infatti, approvando la richiesta di referendum, ai sensi dell’art. 75 della Costituzione.
In Molise a muoversi in prima persona la Consigliera Regionale del Partito Democratico, Micaela Fanelli, che è prima firmataria della proposta di deliberazione che farebbe decidere ai molisani se accettare o meno la cosiddetta “secessione dei ricchi”.
In questo percorso di promozione del referendum abrogativo appare importante anche l’impegno e la condivisione di Cittadinanzattiva, che appoggia totalmente le strade scelte nelle 5 Regioni e negli altri territori dai vari esponenti politici ed istituzionali.
Tutto per cancellare i danni, concreti e terribili, di una legge che Cittadinanzattiva considera anacronistica e produttrice di immense e deleterie disuguaglianze.