Per l’ex Presidente Iorio si potrebbe evincere un abuso di potere nella presentazione al Ministero della Salute dei due Piani Covid.

L’ex Presidente della Regione, Michele Iorio, esprime tutte le sue perplessità per alcune azioni, riguardo soprattutto ad uno dei due Piani Covid, presentati al Ministero della Salute, azioni che determinerebbero, a suo avviso, un concreto abuso di potere.

Sottolinea che ha fatto fatica a comprendere del perché i Piani siano due, “uno approvato dal Consiglio regionale e l’altro che porta la firma di soggetti non titolati da alcuna norma a sottoscriverlo”, violando le procedure per la sua presentazione.

In Italia” – scrive – “è in vigore un decreto legge, con le linee di indirizzo organizzative per il potenziamento della rete ospedaliera per l’emergenza Covid”, dove “è stabilito che il riordino della rete è approvato con atto regionale ed entrerà di diritto nel Piano Operativo Sanitario”.

In Molise, sottolinea Iorio, il Presidente Toma afferma in assemblea che il Piano presentato dal Commissario ad acta, Giustini, “avrebbe violato le procedure, perché non sarebbe passato al vaglio della Commissione consiliare e, perciò, presenta un Piano diverso, senza passare né al vaglio della Commissione e neanche dello stesso Consiglio.

Per Iorio il Presidente Toma ha dimenticato che “nessuno, neppure il Presidente della Giunta può arrogarsi il diritto di fare cose diverse da quelle stabilite con atto regionale se non correndo il rischio di incappare in un abuso d’ufficio”.

Ribadisce che dal Decreto Legge e dalle linee guida si evince la competenza del consiglio regionale”, competenza chiara , precisa e perentoria, oltre a stabilire che “nessuno può prevaricare la decisione dell’organo consiliare, se non con procedura interlocutoria con il Ministero, volta solo ad eventuali variazioni del Piano approvato in Consiglio”.

A tal riguardo, l’ex Presidente, afferma la volontà di scrivere al Ministro Speranza, “perché verifichi l’attuazione del progetto deliberato dal Consiglio” e seguire attentamente l’evoluzione della vicenda, a che, come scrive, “il Molise non sia la culla del diritto approssimativo, dove le leggi sono solo un optional applicate a seconda della convenienza”.

Comments are closed.