I lavoratori a rischio licenziamento sono in Molise e Abruzzo diverse migliaia a causa dell’obbligo per le ditte che subentrano nella gestione degli appalti di riassumere tutto il personale precedentemente impegnato.
Il testo introduce la facoltà e non l’obbligo di inserire clausole sociali nei bandi di gara. Le ricadute possono essere molto pesanti per le maestranze che operano negli appalti di servizi ad alta intensità di manodopera, lavoratori deboli, occupati negli ospedali, strutture socio-sanitarie, istituti scolastici, ministeri e pubblici uffici.
Nelle 2 realtà sull’Adriatico sono numerosi i dipendenti che operano negli appalti di enti pubblici: Regione, Comuni, Sanità, Giustizia. Personale che vive in uno stato di costante precarietà nei comparti della pulizia, mense, servizi di vigilanza e portierato. Il venir meno della clausola sociale – concludono i sindacati di categoria – esporrebbe queste figure, soprattutto femminili, al rischio incessante di essere defenestrati dalle imprese private da un giorno all’altro.