Dopo il caso del cinghiale affetto da Peste Suina Africana, isolato in provincia di Roma, ad appena 150 km dal Molise, crescono le preoccupazioni degli allevatori zootecnici anche in regione.
Il rischio di diffusione della malattia fra i cinghiali rappresenta, infatti, un grande pericolo per le aziende zootecniche che allevano maiali in quanto i cinghiali sono il principale veicolo di diffusione del virus che può risultare letale sia per i cinghiali che per i suini.
Un danno economico incalcolabile che metterebbe a rischio migliaia di aziende con la norcineria nazionale che è un settore di punta dell’agroalimentare made in Italy che da lavoro a circa centomila persone tra allevamento, trasformazione, trasporto e distribuzione con un fatturato che vale 20 miliardi.
Occorre quindi un’attenzione massima verso i rischi, come rimarca l’Ordinanza del Commissario straordinario alla peste suina africana inviata dalla Regione Molise anche alle Associazioni di Categoria. Tuttavia il problema andrebbe risolto a monte, ovvero abbassando drasticamente il numero di cinghiali sul territorio, che in Molise ha ampiamente superato il numero delle 40mila unità.
Un vero e proprio flagello per l’agricoltura visto che a causa di questi animali, gli imprenditori agricoli non riescono nemmeno più a produrre quanto serve per l’alimentazione dei capi.
Una vera e propria emergenza che potrà essere affrontate efficacemente come più volte richiesto con la modifica della Legge 157/92 sulla fauna selvatica”.