Un tempo era una delle piazze tra le più sistemate del capoluogo di Regione.
Era dedicata ai Savoia, un limpido omaggio alla dinastia sabauda, un punto di attenzione interessante, sbucando dal Corso, ancora oggi dedicato a Vittorio Emanuele II, e da viale Elena, anch’essa nel nome di una Regina della medesima casata.
Da una parte, negli ultimi decenni, un albergo prestigioso, l’Hotel Roxy, dall’altra la magnifica entrata ed i lampioni, tutto in stile Liberty di Villa De Capua, di contorno alcune costruzioni di architettura cosiddetta moderna, tra i quali quello del Palazzo INCIS, costruito negli anni ’20, nel primo periodo del Fascismo.
Una piazza dunque di concreto dignitosa, che ha resistito per decenni ad ogni colpo a ferire, colpo che è arrivato in seguito e che coincide essenzialmente con la perdita di ogni attrattiva dell’Albergo, che inizia a perdere pezzi, fino alla sua dismissione definitiva.
Oggi ha un nome nuovo, da Savoia a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, una denominazione di grande prestigio, perché i nomi dei due giudici sono nomi prestigiosi, conosciuti in ogni parte del Mondo.
Così ci si aspetta tutta l’attenzione possibile, operazioni di sostegno, di scelta a preservarla da ogni bruttura, invece no, diventa il dominio delle automobili, o in solo transito o nel parcheggio, che si situa tra il disastro del Roxy ormai totalmente fatiscente e la bellezza della Villa adiacente, le aiuole abbandonate e non ultimo un grosso cartellone pubblicitario, di quelli elettronici, che diventa motivo di ingombro visivo, coprendo del tutto la visibilità del palazzo per tutti coloro che nella piazza ci entrano.
Piazza Falcone e Borsellino, una piazza che spiazza davvero, perché non fa il suo dovere, è diventata un brutto dono per i due giudici, una sorta di insulto, qualcosa che segna irrimediabilmente, se pure ce ne fosse bisogno, che viviamo davvero nell’epoca del più disastroso degrado culturale.