Sono alcune decine gli imputati, che, al Tribunale di Campobasso, devono rispondere, da oggi, alle accuse di associazione per delinquere, finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, estorsione, anche con l’aggravante del “metodo mafioso”, porto abusivo di armi e molto altro ancora.
Sfilano davanti al Giudice per la consueta Udienza Preliminare e per i fatti che li hanno visti coinvolti nell’indagine, che fu denominata “Piazza Pulita” e che riguardò soprattutto come area centrale la città di Bojano.
Si tratta davvero di un processo molto importante per la città e per la rilevanza della stessa Operazione, che è stata la più imponente tra quelle effettuate in Molise, anche in considerazione della gravità dei reati commessi.
Nell’ambito dell’udienza è da valutare la posizione di tutti gli imputati, prendendo soprattutto in esame gli indizi di colpevolezza di uno degli imputati, un personaggio di primo piano di una delle tre associazioni coinvolte, dopo che il Tribunale del Riesame di Campobasso, a fronte di dichiarazioni raccolte, aveva rimesso in libertà l’uomo, napoletano di 52 anni, e dopo che la Corte di Cassazione, su ricorso della Procura della Repubblica, ha annullato l’ordinanza, affermando che le dichiarazioni di un collaboratore di giustizia vanno valutate nella loro globalità.
Per questo motivo, l’uomo è stato nuovamente arrestato e sottoposto al regime dei domiciliari, riconsiderando tutti gli elementi acquisiti dai Carabinieri e dalla Guardia di Finanza, attraverso video e intercettazioni, riguardo al trasporto di droga da Napoli a Bojano e alla consegna di un chilogrammo di cocaina e cinque chilogrammi di hashish presso la ditta “Adriatica Pellet.
L’udienza odierna segue la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura della Repubblica di Campobasso.