Sospensione in via cautelare dal servizio fino all’esito del procedimento disciplinare, la concessione di una assegno alimentare pari alla metà dello stipendio ed altri a carattere fisso: questa la decisione del capo dell’amministrazione penitenziaria, Francesco Basentini, nei confronti dell’agente che ha puntato la pistola d’ordinanza contro il detenuto riacciuffato dopo che aveva tentato l’evasione e nonostante si fosse già arreso. Tutto filmato con un telefonino da un passante e tutto finito all’attenzione di molti, mentre è in corso una inchiesta per far luce sui fatti accaduti solo due giorni fa in via Cavour a Campobasso.
Sulla vicenda è intervenuto da subito il coordinatore del sindacato di polizia penitenziaria, Aldo Di Giacomo, che ha ribadito come un fermo immagine a disposizione delle forze investigative dimostrerebbe che la pistola aveva la sicura e che quello messo in atto sia stato un gesto dimostrativo per spaventare il detenuto.
A seguire con attenzione la questione pure la Garante regionale dei diritti della Persona e dei Detenuti, Leontina Lanciano
“In questo caso – ha sottolineato – esiste il diritto a tutela di tutte le figure della nostra società, anche di quelle che hanno commesso degli errori e che si trovano momentaneamente private della propria libertà. Saranno rispettati pertanto i diritti di tutti. Quelli del detenuto non verranno certamente meno. In ogni caso, quanto accaduto non potrà inficiare o far nascere dubbi sul servizio svolto quotidianamente, in condizioni spesso complesse, dalla Polizia Penitenziaria”