In Molise votano a maggio per scegliere i nuovi sindaci e rinnovare i consigli, ben 59 comuni su 136, 37 in provincia di Campobasso e 22 in quella di Isernia.
Si vota in in 2 Comuni al di sopra dei 15 mila abitanti e cioè la stessa Campobasso e Termoli.
Focalizzando l’attenzione su questi due luoghi, possiamo dire che i candidati a Sindaco sono già più o meno confermati, anche se l’ufficialità l’avremo ormai soltanto fra poche ore, resta comunque una riflessione da fare magari a voce alta.
Abbiamo seguito le presentazioni ufficiali dei candidati e ci siamo fatti l’idea che si parla con molta facilità di rinnovamento, di percorsi totalmente nuovi per la gestione dei territori di competenza, fermo restando che le parole usate per gli impegni futuri di gestione sembrano essere tutti i soliti vecchi propositi, fatti per lo più di promesse, di desideri, dove si elenca un’agenda fittissima di un da fare che comprende il tutto, dunque processi che sembrano per molti versi improponibili.
L’idea che ci siamo fatti è che anche questa volta non ci saranno programmi nuovi, ma solo elenchi lunghi di interventi che resteranno al palo.
Stessa cosa guardando i frequentatissimi parterre di sostenitori, tanti, troppi, con una stamaggioranza di volti antichi, facce conosciute di una vecchia politica, gente magari ricollocate in altri schieramenti e partiti, persone che mostrano una nuova verginità e che si fanno portatrici di novità e rinnovamenti che non esistono, perché sono le stesse che da anni propinano agli elettori.
Naturalmente parliamo di una maggioranza, non certo della totalità, anche perché qualche novità la cogliano nel nome di qualche candidato a sindaco, anche se non siamo sicuri sul nuovo dei loro sostenitori.
Intanto però sono soltanto le prime sollecitazioni, frutto di osservazioni e di qualche riflessione, che si basano anche e soprattutto sulle circostanze che pare ci siano molte difficoltà a riempire le liste, una difficoltà rilevata anche da chi aveva annunciato liste civiche di cittadini desiderosi di impegnarsi per il bene comune, fermo poi rinunciare in zona Cesarini, a causa proprio del potere straripante della vecchia politica, di chi da sempre si muove usando i soliti metodi, che, guada caso, sono lontanissimi da ogni vero e reale rinnovamento.