Polemiche e malumori tra i genitori degli alunni della “D’Ovidio” di Campobasso

Avrebbero dovuto prendere avvio tra qualche giorno i lavori di demolizione dell’Istituto Scolastico “Francesco D’Ovidio” di Piazza della Repubblica a Campobasso ma così non sarà.

Affinché la struttura sia abbattuta bisognerà attendere ancora qualche settimana a causa di alcuni ritardi nei lavori di manutenzione dell’ex Avvocatura di Stato in via Garibaldi, struttura nella quale saranno trasferiti gli alunni della primaria.

Al momento, infatti, ancora non è stata risistemata la scala antincendio, i bagni e la realizzazione di divisori. Tutti interventi per rendere gli uffici conformi alle esigenze scolastiche.

Alla luce di questo nelle prossime settimane il cantiere sarà impiantato ma la demolizione non sarà effettuata fin quando i bambini della primaria non saranno trasferiti. Questo in primis per la sicurezza e poi per non interferire con l’attività didattica.

L’amministrazione a Palazzo San Giorgio appare ferma a tal riguardo.

Mentre si attende la demolizione della struttura, arrivano le polemiche e i malumori da parte dei genitori i cui figli frequentanti l’infanzia, sono stati, spostati, invece in via Berlinguer.

A quanto pare molte famiglie avrebbero ricevuto l’ufficialità del trasferimento soltanto qualche giorno fa, motivo per il quale hanno avuto difficoltà nell’organizzazione. A questo si è aggiunta la questione della presenza di un’antenna per la telefonia mobile nei pressi dello stabile che, secondo i genitori, è potenzialmente pericoloso per i propri figli a lungo termine.

Su questi aspetti è intervenuto il vice sindaco di Campobasso ed assessore all’Edilizia scolastica Piero Colucci che ha sottolineato come quella trovata sia la migliore soluzione possibile considerando che si tratta di un edificio nuovo ed antisismico mentre l’antenna risulta in regola con i limiti delle emissioni.

Ora non resta che attendere di conoscere quando avverrà il trasferimento degli alunni della scuola primaria per vedere avviati i lavori di demolizione.