Atti sessuali con minorenne e pornografia minorile, con reato continuato in concorso. Accuse pesanti e condanna esemplare per un 64enne del Nord, quella comminata dal tribunale penale di Trento.
Una vicenda orribile, quella che ha visto l’uomo finire alla sbarra per reati a sfondo sessuale, dunque, perpetrati via web. Le vittime della sua riprovevole condotta sono due ragazze del basso Molise, finite per essere adescate dall’orco, che si spacciava per essere un ragazzo.
Nel corso dell’inchiesta, l’imputato è finito agli arresti domiciliari con divieto di comunicazioni telematiche. «Con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso compiva atti sessuali con minori di età inferiore ai 14 anni», si legge tra i capi d’imputazione.
In particolare, tramite social network, compiva con le medesime atti sessuali e osceni, inducendo le stesse a partecipare ed esibire i loro corpi, traendole in inganno circa la sua età e identità, presentandosi come un giovane.
Fatti che sono cristallizzati sino al gennaio 2022. Inoltre, ha utilizzato le minori per realizzare materiali pornografici, in video e foto, persino con l’aggravante della ingente quantità. Ma non erano solo loro le vittime degli abusi di mera depravazione, poiché custodiva materiale anche di ragazzine minori di 18 anni.
La denuncia è partita in quel periodo, con la documentazione di messaggi, foto e le relative perquisizioni partite d’impulso da parte dei militari dell’Arma. Le minori sono state ascoltate in sede di incidente probatorio, da un consulente del Pm trentino. Il 64enne è stato condannato a sei anni di reclusione e 26mila euro di multa.
L’uomo è stato anche condannato al risarcimento del danno patito dalle parti civili, sia genitori che vittime degli abusi.